14 febbraio 2000
Cara Martina,
Quando ero piccolo si “scannavano” le galline. Non era molto bello,
ma lo si faceva per mangiarle. Ora vedo che si scannano le foto. Povere
foto, così giovani e già scannate.
Ho un bel computer ma non ho lo scanner. Forse lo comprerò.
Ma l’idea di scannare le foto…
Foto mie di quand’ero piccolo non ne ho. Così vi
ho mandato quelle dei miei due ni-potini. Speriamo che mi assomiglino.
Forse in bello… Io allora prendevo l’olio di fegato di merluzzo e sono
cresciuto un po' grassoccio. Adesso invece i nipotini miei mangiano le
vi-tamine e crescono belli, alti e snelli.
Perché hai paura del buio? Nella mia lettera prececente ti avevo
detto che avevo ap-pena letto un libro terribile intitolato “Viaggio al
termined ella notte”. Ma anche là c’era qualche cosa di buono, qualche
buon sentimento. Il buio non è poi solo cattivo, solo paura di sorprese
brutta. Al buio si dorme, si sogna. Non aver paura del buio. Se non ci
fosse il buio non potremmo apprezzare il bello della luce, del giorno.
Ciao
PS. Bel ritratto che mi hai mandato. Ti assomiglia? Se potresti diventare
una ritratti-sta.
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